lunedì, aprile 30, 2007

Aggiornamenti e sogni possibili


In questi caldi giorni pre-estivi, in cui teoricamente dovrei dedicarmi anima e corpo, 20 ore su 24, alla stesura della mia benedetta tesi e allo studio di Arabo e Glottologia per gli esami di giugno; ormoni, insofferenza e sogni ad occhi aperti, non fanno altro che distrarmi da quelle che dovrebbero essere le mie priorità.
Sbalzi di umore e pensieri su un futuro non troppo remoto mi annebbiano il cervello e non mi permettono di essere quello che vorrei.
Cerco negli sguardi della gente quel qualcosa che mi manca ora e ciò non fa altro che peggirare le cose.
Ay l'amor l'amor...
Dubbioso sul da farsi, almeno una semicertezza è affiorata nella mia mente..Non andrò a Bologna a fare Antropologia.
Molti non sapevano nemmeno che mi fosse passato per la testa..eppure nella mia affannata ricerca di una facoltà in cui "sboccare" dopo i tre anni di ca foscari..ecco quella mi sembrava la più logica, invece ho capito qualcosa di più fondamentale per me..almeno per me OGGI. (chi mi conosce bene sà che cambio idea su quasi tutto almeno una volta a settimana..)
Vista la mia voglia di far qualcosa di più pratico, e le poche competenza dnatemi dal mio corso di laurea, il tutto condito dal mio bisogno di viaggiare e nutrirmi di Mondo (ormai patologica), mi sono indirizzato verso il volontariato internazionale.
Essenzialmente..l'idea consiste nel "fuggire" in Brasile (preferibilmente) o in un qualsiasi stato a sud degli USA per un periodo variabile da 6 mesi a una vita, dove andare a lavorare in un orfanotrofio, o con i meninos de rua (bambini di strada) o in un villaggio sperduto a far chissà cosa purchè sia utile a qualcuno, in cambio non ricevere neanche una lira/euro/peso/corunha ma essere ospitato da una famiglia, vitto e alloggio compreso, e fare un'esperienza unica e indimenticabile, che chissà, potrebbe diventare un vero e preoprio stile di vita, se non addirittura un LAVORO..oddio che parola!
Non spaventatevi..potrei cambiare idea domattina stessa..ma per ora il mio cuore mi suggerisce così..
se avete dubbi o consigli..ahlan wa sahlan..siete io benvenuti a darmeli!
un bacio confuso a tutti.
S.

p.s.
Un messaggio per la Valentina che è stata a Damasco e che mi ha scritto un commento una settimana fà circa: Contattami via e-mail (casella in alto a destra di questa pagina) o via msn. Sarò felice di aiutarti per la casa a damasco oltre che sarei curioso di sentire la tua esperienza siriana!Fatti viva!

giovedì, aprile 19, 2007

Pensieri post-ritorno


Come il vecchietto nella foto cammino di nuovo in strade che conosco, rifletto a lungo su tutto ciò che ho visto e palleggiando i miei pernsieri tra futuro e passato mi acorgo di ciò che ho perso e di ciò che ho guadagnato.
Mi rendo conto di quanto mi manchi TU, di quanto mi manca l'amore di una compagna sempre al mio fianco seppur spesso lontana, di quanto mi manchino i veli per le strade e gli occhi di donne argute e curiose che spiano ogni tuo movimento, e gli odori acri e speziati o caldi e soffocanti, i colori e la violenza, i suoni mielosi e il frastuono perenne che poi scompare magicamente per lasciar posto all'eterno silenzio della notte, interrotto all'alba da una voce che ti apre il cuore.
Mi manca l'amore ma mi manca la cattiveria di riprendermelo a tutti i costi e anche se l'amerò per sempre, è giusto andare avanti.
Un viaggio che mi ha cambiato molto eppur per niente.
Passo le giornate a scrivere la tesi mentre sosto a tempo indeterminato a casa di mia mamma rubando il letto a mio fratello di 8 anni, dormendo tra le lenzuola di Titti e la trapunta di Bugs Bunny, pregando verso una figurina dei calciatori panini e un orsetto che mi fissa curioso e un posacenere pieno che mi chiede pietà mentre lo riempio senza sosta attendendo alla finestra la fugace vista di una ragazza (una in particolare) che ogni tanto passa in bici sotto casa mia...
Girando per le piazze rivedo i miei amici ma anche la triste realtà di una generazione intontita da un liquido rosso-arancio..ma ritrovo pure il dolce sguardo assopito dell'uomo dei cessi pubblici.
Tante idee nella testa, tanta voglia di ricominciare nonostante qualche paura, e voglia di correre tra i fiori e l'erba felice di render grazie e speranzoso di un sogno d'amor.

Chiunque tu sia, io sono lì.

S.

lunedì, aprile 09, 2007

A volte ritornano

La prima notte a Lijublijana avevo anche avuto la mia occasione d’oro, quando con Nadia e una sua amica croata di cui non ricordo il nome, siamo andati a una festa Erasmus.
Non ero mai stato a una di queste feste prima d’ora e mai avrei immaginato di vedere una roba del genere.
Studenti di un sacco di posti diversi che si sorridono maliziosamente e che si conoscono facilmente con la scusa di condividere l’esperienza di vita all’estero. Io ero lì buono buono che mangiavo l’insalata meno sexy del mondo (faigoli, cipolla e tonno..pensa che alitino!) quando vedo che ho una tipa accanto a me che mangia una fetta di torta.
Senza pensarci le faccio:”com’è la torta?!” e lei “buona!” e io “me ne dai un po’?” e lei “certo!”..e così che ho conosciuto Janja. Abbiamo passato tutta la sera a chiaccherare mentre le sue amiche ogni tanto arrivavano e facevano dei commentini in sloveno ammiccando a me!
Purtroppo l’indomani aveva un’autopsia (che skifo eh..però studia medicina!) e quindi eè dovuta andar via presto, però ci siamo scambiati i numeri e le ho promesso che l’avrei chiamata l’indomani.
Il giorno dopo invece, mi sono svegliato tardi, con calma mediterranea ho fatto colazione e finalmente quando sono sucito di casa con Nadia era già troppo tardi per l’ora a cui avevo dato appuntamento a Janija..in poche parole, le ho tirato pacco senza volere!
In compenso ho passato la giornata a prendere il sole sui gradini di una chiesa con la mia amica portoghese parlando del più e del meno. Ero felice comunque!
In serata siamo usciti per locali con altre amiche e dei tipi macedoni.
Nicola, macedone di Ohrid, era seduto accanto a me e guardava con sospetto il mio cappuccino mentre lui si scolava una pinta dopo l’altra, e mentre un parrucchiere con un occhio storto mi fregava una tipa che mi ero faticosamente lavorato nel preserata, il Nicola mi faceva domande imbarazzanti! Serata un po’ così insomma!
Mattina dopo saluti calorosi e partenza con Caroline (canadese) alla volta dell’aereoporto di Treviso. (notata la somiglianza con la Linda?!)
La tipa mi fa “Salvo non hai niente di illegale in auto vero? Sa tutto così tanto di madioriente qui dentro che ho paura che ci controlleranno fin dentro le mutande!” e io “ma nooo, tranquilla!” e lei preoccupata “guarda che io in Canada sono stata doganiera part-time e ne ho viste di cose..” e io “tranquilla, vedrai che in Italia non ci guarderanno nemmeno in faccia”!
Arrivati alla frontiera Slovena, un paio di sguardi al passaporto e via, arrivo lentamente a quella italiana, con la sbarra colorata malamente in tricolore (ridicoli)e tre sbirri che chiaccherano dietro il vetro. Mi fermo ma nessuno si gira, gli faccio “scusiii” e il tipo irritato per aver interrotto la discusione mi guarda e mi fa “che vuoi? Passa passa!” senza nemmeno guardare i documenti!
Caroline sconvolta mi guarda e mi fa “siete proprio dei cazzoni voi italiani!”
E qui temo si concluda il mio viaggio, Venerdì 6 Aprile 2007 al kilometro 14684 (totale viaggio) all’una me mezza ero già a casa di Mammà a magiare avidamente la pasta fresca al ragù e a riflettere distrattamente sul tempo e sul fatto che forse è tutto un sogno.
Grazie a tutti per esserci stati e per aver seguito le mie peripezie.
Grazie davvero.
Un abbraccio.
S.


p.s.
cuccatevi un po’ di video!

Ungheresi danzanti



Altri ungheresi danzanti



La scimmia zozzona



Pulcini



giovedì, aprile 05, 2007

Crossing Borders


Il giorno bonus a Budapest è stato ancor più carino di quanto avessi previsto!
Come Pietro sa bene, a volte mi vengono regalati dei giorni, rubandoli agli altri..ma che cimposso fare!
La mattina mi sono alzato relativamente presto in modo da usare del tutto le ore residue nella mia Budapest Card.
Sono stato al museo di belle arti, a quello archeologico, poi ho mangiato un’insalata in un parco e dopo ancora sono andato nel museo di arte contemporanea.
Il tutto gratis grazie alla mia amica carta!(che però era costata bastarda!).
Finiti i miei giretti sono andato all’appuntamento con Anna.

Ennesima spesa per il picnic della serata e via in giro per la città. Prima un buon cappuccino come non ne bevevo da mesi e poi siamo andati pian piano verso il castello per andare a riflettere e chiaccherare.Devo dire che sono stato davvero felice di conoscere Anna (finalmente!) e di parlare con lei di un sacco di cose di cui non parlo mai con nessuono e lei è davvero una tipa interessante!
Cmq sia, a tarda notte distrutti siamo tornati finalmente a casa.
Stamattina ovviamente mi sono alzato con un’ora e mezza di ritardo tanto che a quel punto ho preferito fare un’unica tirata fino a Lijublijana (Slovenija) senza fermarmi a Zagabria.
Ovviamente alla frontiera ho dovuto mentire come al solito, ma a quella slovena, non contenti della mia versione dei fatti, hanno preferito tenermi mezzoretta per controllare TUTTO quello che mi porto dietro.
Stufo più che stanco sono arrivato in città, ho abbandonato l’auto fuori dal centro e preso l’appuntamento con Nadia (il mio contatto sul posto, studentessa portoghese in erasmus) per le nove di sera, mi sono dato al cazzeggio sfrenato per le viuzze della città.
Mi hanno stupito molte cose: l’EURO, infatti stanno passando all’euro e quindi si può già pagare tutto in euri e i prezzi sono scritti in tutte e due le valute; i prezzi, uguali se non più alti a volte che in italia, anche se le cicche e la benza costano sempre meno che da noi; lo stile di vita, totalmente europeo e moderno; la gente in chiesa, sono entrato in qualche chiesa e c’era la fila per andarsi a confessare…e in fila non c’erano solo le vecchiette, ma anche ragazze tirate, metallari, uomini in divisa e studentesse in gonnella!
Visto che avevo già girato tutta la cittadina (è piccola davvero) e mancava ancora un’oretta e passa, mi sono seduto ai piedi di una statua vicino ad un barbone che suonava “Bella ciao” con l’armonica, poi una regazza è venuta a chiedergli da accendere ma visto che non trovava l’accendino gliel’ho dato io, così gli faccio “mi risuoni bella ciao?!” e lui si è messo a ridere e abbiamo iniziato a parlare della vita, dei viaggi, di Dio, del suo vagabondare e del mio.
Igo (così si ciama) è una persona stupenda, ha 58 anni, capelli brizzolati un po’ zozzi, nato qui, ha fatto il marinaio nel mediterraneo, poi è andato in america, in California e poi in Arizona, poi ancora New York (viveva nel Queens), insomma ci ha passato 27 anni e ci ha pure fatto una figlia.
Poi quando sua figlia aveva 6 anni ha deciso di portarla a vedere l’italia, e tutti e due, padre e figlia, con uno zaino in spalla sono partiti verso Milano, Genova, Firenze, Elba, Roma, Napoli, Catania, Etna, Siracusa, Eolie, poi di nuovo Milano e poi USA.
Ora sua figlia vive in una comune in nuova zelanda ma si sentono per e-mail!
Lui invece dopo gli states è tornato un po’ a casa, poi è andato in spagna e ha vissuto per un’annetto e passa con i gitani in Andalucia, suonando l’armonica mentre loro tocavano la guitarra e facevano flamenco.
Poi un giorno in una retata degli sbirri lo hanno sbattuto dentro (ma gli era successo già altre volte in America..) perché senza il permeso di soggiorno, l’hanno tenuto in un lager per immigrati per un po’ e poi visto che aveva il passaporto americano, lo hanno rimandato lì!
Un altro periodo lì e ora è tornato a Lubiana da 8 mesi e già gli sta stretta e sogna di ripartire, magari di nuovo la Spagna, o l’Italia, o Istanbul!
Ad un certo punto è arrivata Nadia e a me dispiaceva lasciarlo senza lasciare un segno del mio passaggio in lui, così gli ho regalato il mio tasbieh (rosario mussulmano) che avevo comprato a Damasco e che mi aveva accompagnato per tanto tempo, ho pensato di darglielo perché diceva che lui non era mai andato verso l’est e che magari un giorno…gli sarebbe piaciuto. (nella foto, un esempio di tasbih)
Profondamente commosso e con le lacrime mi ha guardato e mi fa “non sono abituato a ricevere regali, ma adesso anche io devo darti qualcosa, devo ricambiare”.
Io non volevo niente ma non c’è stato verso, ha tirato fuori dalla tasca la sua armonica e me l’ha porsa. “La sai suonare?” –“no!”-“beh puoi imparare!”-“ma tu come farai senza?!non posso prenderla davvero!”-“non preoccuparti ne troverò un’altra”.
Ci siamo lasciati con un lungo abbraccio, uno dei più importanti della mia vita posso dire, e mentre tenevo in mano l’armonica andando via, mi sono girato un attimo ed era lì che camminava tenendo in mano il tasbieh e guardandolo come fosse la cosa più preziosa del mondo. (nella foto, claudio bisio con i capelli che mi ricorda vagamente delmio amico Igo.
Igo a presto. Buona fortuna, ci rivedremo da qualche parte un giorno, non ne dubito, magari in Andalucia con i gitani, magari in piazza a Lubiana, o magari a Istanbul!
Un abbraccio a tutti.
S.


p.s.
come dicevo prima...a volte mi capita di ricevere dei giorni bonuis..beh me n’è appena capitato un altro!
Mi fermo un’altra notte qui perché c’è una tipa che venerdì deve andare a Venezia e mi ha chiesto se posso portarla io invece di farle prendere il treno, beh perché no!
Baciiiiii!!!

lunedì, aprile 02, 2007

L'Ungheria e gli incontri imprevisti


E finalmente eccomi arrivato in Ungheria. Un luogo che non avevo mai messo nei miei piani di viaggio e di cui non mi ero mai interessato, prima di rendermi conto che se volevo tornare in Italia senza passare di nuovo dalla Serbia (ricordate le assurde tasse per l’assicurazione?!), sarei dovuto passare proprio da qui.
Non avevo bene idea di cosa mi sarei ritrovato uscendo dalla Romania. Anche la scelta delle due città da visitare, l’ho fatta più per calcoli tecnici di percorrenza di viaggio che non per altro, anche se mi ha sempre incuriosito questa Budapest, che tutti (io compreso) almeno una volta nella vita, hanno confuso con la sua cugina (e forse nemica…) Bucarest.
Con queste premesse sono entrato in Ungheria.
Subito dopo aver passato la frontiera mentendo al doganiere per evitare controlli (ho evitato di dirgli che ero stato anche in altri paesi “sospetti”), ho tirato su un autostoppista metallaro puzzone che andava in Germania e mi sono avviato verso Debrecen.
Seconda città del paese, a vocazione universitaria, mi è sembrata carina ma priva di attrattive considerevoli.
Una grande chiesa gialla che dentro è completamente priva di decorazione perché protestante riformata, un paio di chiese cattoliche barocche e un viale pedonale. Tutto qui!
Più interessante invece il mio contatto in città.
Bionda ,cicciottina e simpaticissima, Iszabella è arrivata all’appuntamento carica di sacchetti (era andata a fare shopping) e con un sorriso smagliante.
Appassionata collezzionista di Barbie (ne ha più di 400!), amante degli occhiali da sole di marca, della moda e della pizza, avendo visto un po’ delle mie foto del blog, ha pensato bene di portarmi a bere un tè e a fumare un narghilè in un localino fashion-new age.
Non conoscendomi poverina, aveva pure comprato due bottiglie di vino per il dopo serata, ma dopo averla delusa abbiamo affogato il dispiacere in una super pizza stracarica di roba!
Lunghe chiaccherate sul passato, sul futuro, sull’arte, i rom, l’università, l’inghilterra, l’ungheria e i soldi che non bastano mai e poi distrutti dal sonno alle due siamo collassati sul lettone.
La mattina dopo, con un’ora buona di ritardo sul programma (e sulla sveglia) ci siamo alzati, colazione ultra fast e sono volato via.
Orientarmi a Budapest non è stato molto difficile. Nonostante l’ungherese sia una linguaccia incomprensibile e io non ci capisca una mazza, almeno so leggere, e poi il fatto che il danubio la tagli in due, aiuta sicuramente a raccapezzarsi.
Otto ponti congiungono le due parti di Buda e Pest.
La prima più fighetta e montagnosa, con il castello e alcune delle chiese più vecchie; la seconda più comunista, completamente pianeggiante, con un alternarsi di ville borghesi e grigi BLOK sovietici.
Una città dalle mille facce che mi ha subito colpito e conquistato.
Vera e propria metropoli, piena di affascinanti contrasti di un passato tumultuoso che va dagli imperi delle steppe asiatiche (mooolto tempo fa gli ungheresi erano anche conosciuti come UNNI, vi ricorda qualcosa?!) agli splendori del governo asburgico austroungarico, e dal periodo del comunismo moscovita alla nuova vita nel nuovo “impero” chiamato EUROPA.
In più il mio contatto, Gergely, che io continuo erroneamente a chiamare Greg, ha un appartamentino stupendo a Buda a 10 minuti dal castello e da tutto ciòche serve per spostarsi.
Il primo giorno ha pure avuto l’ottima idea di prestarmi la mountain bike di suo fratello per spostarmi in città. Non so come descrivere che belo che è stato!
Alla ricerca di un punto informazioni ho sentito tre ragazze parlare in italiano, mi avvicino per chiedere aiuto e stupite quanto incredule mi hanno regalato una piantina della città che gli avanzava e sono andate via.
Più tardi nei pressi del castello, zona turistica per eccellenza, mi sono reso conto di quanti italiani ci fossero…accusatemi pure di razzismo, ma era davvero disgustoso.
La maggiorparte erano ragazzi della superiori in gita, tutti tirati ma con le occhiaie fino a terra, sbraitavano e ridevano grassamente per battute cretine, bestemmie a volontà (non ne sentivo da mesi e mi ha fatto alquanto schifo) e commenti stupidi.
Poi c’erano i vecchi, altezzosi e sempre intenti a giudicare e commentare ogni singola cosa che vedevano, a voce alta ovviamente, tanto chi ti capisce no?! E poi sono gli stessi che quando una nigeriana sull’autobus parla ad un’amica gridando in una lingua incomprensibile, guardano profondamente indignati e dicono sussurrando (ma in modo da essere sentiti dai propri connazionali xenofobi) “ma che modi!”.
Italiani a parte, mi sono dedicato da bravo turista alla visita di chiese e musei, poi un bel giro con la bici per i grandi viali della città, nell’isola margerita (una grande isola al centro del Danubio che ricorda vagamente il central park di new york) e un breve giro di Pest solo per provare l’ebrezza di passare dai diversi ponti!
Serata a casa di un amico di Greg, dove non potevo che trovare un italiano, e poi a un bel concerto con anche la sua ragazza (che ovviamente studia italiano!).
Secondo giorno passato interamente con un’amica do Greg, Krisztina di begli occhi azzuri, dentro un enorme stadio dove c’era un festival di musica e danze popolari Ungheresi. Bellissimo, penso di non aver mai visto in vita mia così tanti musicisti, strumenti strani, vestiti tipici e gente che balla. Ah dimenticavo, c’erano pure un sacco di ragazze stupende! Dettagli!
Terzo giorno dedicato a Pest, dopo aver avuto la brutta sorpresa di trovarmi una multa per divieto di sosta sul parabrezza (ieri sera avevo dimenticato di spostarla dalla zona a pagamento), mi sono avviato verso la tomba di Gul Baba (il Baba delle Rose)un santo derviscio Bektashi mandato fin qui da sheikh Ahmad Yesevi, è la tomba ottomana più a nord del mondo, e si trova su una collinetta vicino al fiume.
Dopo questa pausa di pace e ricordi sono ripiombato nel caos della capitale, ma purtoppo oggi era lunedì e quindi tutti i bei musei che avrei tanto voluto visitare erano chiusi!
Un po’ deluso, ho deciso di ripiegare sullo Zoo.
Mai avrei pensato di trovare un posto così bello qui, ok lo so gli zoo sono sempre dei posti tristi con degli animali in gabbia, però questo era proprio bello, c’erano un sacco di animali che non sapevo nemmeno esistessero e le gabbie erano grandi e pulite.
Poi passeggiatona per il parco, giretto per il castello dai mille stili (barocco, asburgico, romanico, gotico e medievale..tutto in un’unica costruzione!) e poi sono tornato verso il centro.
Visita alla chiesa/basilica (enorme) dove mi sono ritrovato a fare il guardiano alla linea anti turisti per 15 minuti mentre c’era la messa, poi ovviamente me la sono svignata.
Dopo esser passato davanti alla sinagoga (la più grande d’europa) e aver passeggiato un altro po’, ero tutto assorto a guardare una mappa della città quando mi si parà davanti Anna!
Solo alcuni di voi sanno chi sia, comunque è una ragazza che era a scuola mia alle superiori e che conoscevo già da Padova.
Stupiti, siamo andati a fare la spesa e poi abbiamo scalato la collina della cittadella per vedere la città illuminata dall’alto.
E qui scatta il giorno bonus…visto che non sono riuscito a vedere i musei che volevo e che in fondo un giorno non mi cambia la vita, domani mi fermo da lei!
Torno a casa felice e contento..e..tataaa…non mi trovo un’altra multa sul parabrezza?!
Bastardi! Ma col ca*@o che gliela pago!
Alla prossima puntata!
Bacioni
S.



Alcune osservazioni:
-Pochissime persone fumano e quando mi accendo una cicca mi sento quasi in colpa!
-In compenso bevono TUTTI!
-Praticamente tutti (tranne le vecchie cotonate stile domestica polacca) hanno i capelli lisci.
-I prezzi sono decisamenti Europei, modo politicaly correct per non dire che è CARA, almeno più di tutti gli altri paesi dove sono stato in questi mesi.
-Lo stile di IKEA impazza nelle case, per esempio in bagno c’è il mio stesso tappeto rosso a strisce e in cucina i miei stessi piatti, bicchieri e posate!
-Budapest è una città molto verde e ordinata.
-Alla radio c’è solo musica orrenda, tanto che mentre ero in auto con l’autostoppista metalaro puzzone, visto che il lettore CD fa storie, l’unica robache trovavo era discoo commerciale cretina! La cosa sorprendente è che anche se c’era quella musichetta disgustevole, il tipo muoveva la gamba a ritmo!
-Ci sono un sacco di ragazze bellissime.
-Molti, da bravi cristiani, rispettano il divieto di mangiare carne il venerdì!

Emergenza Diarrea sul serio? Ascolta il nostro esperto!