martedì, aprile 13, 2010

Ricordi, a volte per caso.


Non so cosa succeda. Non scrivo da Natale, dal fatidico Natale che tante cose ha connesso e sconnesso, nessun giorno è mai un semplice giorno. Forse ogni singolo istante ha un valore impensabile. Oggi.
Dalla cucina musica di anni fa...Tiromancino, apro la casella di posta e trovo due mesaggi emblematici.
Nel primo, Michele, un amico “virtuale” del sito www.viaggiareliberi.it mi allega una mia mail risalente al 2007, prima del sudamerica, e mi manda un saluto veloce. Tra me e me borbotto “ ma che strano..”.
Seconda mail, apparentemente spam con allegati virus, invece aprendola, scopro una mail vera e propria, in un francese appena abbozzato, del mio amico algerino Seifuddin, conosciuto in bizarre condizioni ad Istanbul..anche lui nel 2007. “Come stai fratello? Tutto bene? Ti sei dimenticato di me? Ti mando un paio di foto mie..” Tre foto di lui ad Istanbul, faccia smagrita, capelli rapati. Sguardo straniato.
Boh.
Pensieri che si accavallano. E se gli avessi dato il mio passaporto cosa gli sarebbe successo? Cosa fa ora in grecia? Frontiere, leggi, persone imprigionate tra mondi vicini ma irragiungibili.

Apro messenger, si aprono due finestre di messaggi non in linea.
Prima finestra: M. “mbare”. Rifletto, già..sembra passato così tanto tempo..
Seconda, Patricia, dall'Argentina: “ciao tesoro come stai? Io ho lasciato l'uomo con cui stavo,mi ingannava quel brutto bugiardo, ho avuto una bimba con lui ma se l'è presa lui. A me resta il mio piccolo amore però, Ana, che sta bene ed è un terremoto. Ti bacio.”

Che dire, che pensare, che fare.

Immobilizzato davanti la realtà che bussa.
Mi capita sempre, di continuo, ogni giorno oserei dire.

Entro nelle vite, o sono loro ad entrare nella mia, vivo intensamente per giorni, settimane, mesi queste “passioni” e poi capita sempre qualcosa. Una rottura, una partenza, una litigata e tutto va a puttane.
La maggiorparte delle volte a causa mia lo ammetto.
Scusate.
Paura di impegnarsi, di affrontare le unioni perchè potenzialmente fonti di distacchi, non saprei l'origine di questo pessimo vizio, fatto stà che me lo continuo a portare appresso sussurrando a me stesso sempre la stessa nenia “questa è l'ultima volta..l'ultima!”.

Quante cose lasciate a metà, per strada, lì senza un perchè, fuggito via evanescente.

Mi viene perfino voglia di lasciar incomplet.....


S.

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