Butta via tutto!
“Stu friddu sibberiano arrivato 'n Sicilia si scantò, cà semu Paradiso!” L'autista di Prestìa e Comandè che mi porta all'aereoporto Falcone – Borsellino rintuona sereno un'ora prima dell'alba mentre ascolta spicchi di commenti calcistici del giorno prima dalla sua radio gracchiante.
“U bigliettu è sei e deci, iu nun l'aiu isatu!”
Mi chiedo se l'uso istintivo del doppio cognome sia una reminiscenza dela dominazione angioina o un rafforzativo siciliano che ti dice “nun ti fidi di Prestìa? Allora fidati di Comandè! Si perchè qui da noi le cose tendono sempre a sommarsi e mai ad eludersi..secoli di sovrapposizioni e doppioni ci portano a rivedere nelle strade e ad ascoltare nella nostra lingua parole lontane secoli; non si parla di Palermo senza citare almeno un migliaio di volte al giorno la dominazione araba , perfino la radio gracchiante né parla or ora riguardo la vendita ai sauditi del Palermo Calcio, sospirando speranzosi che sti sceicchi si comprino tutta Palermo, che ci rifacciano le strade, le ferrovie, i ponti, e che prendano il dominio del turismo fallimentare che non sa più in che direzione andare.
Torniamo a noi.
Cosa sono le pagine vuote di un blog? Quei post mai scritti, quei pensieri mai archiviati ma lasciati sfuggire nella frenesia della quotidianità. Buchi temporali che possono durare settimane, mesi o addirittura anni.
Questo blog è vittima del suo creatore, schiavo dei capricci di una mente complicata che si butta a pesce in una cosa piuttosto che in un'altra e che di tanto in tanto ritrova il barlume di sé stesso, quel dialogo interiore che forse solo il viaggio, o la levataccia delle 5.30, o la sensazione di “cambio modalità” possono innescare.
Mi arrovello per capire come fare a mantenere un briciolo di questa percezione attiva nella quotidianità lavorativa ma non ci riesco proprio, le due cose si accavallano e confondono, come il Brasiliano e il Romeno nella mia mente da linguista schizzoide, troppi nessi si sovrappongono, come nelle strade di Palermo, e io non capisco più cosa sia l'uno e cosa l'altro, mi confondo, e il cervello si mette in stand by per proteggersi dal caos.
Stanziale o viaggiatore? L'eterno dilemma sembra ancora essere un problema, non v'è partenza che non me lo ricordi, e per quanto provi a lasciare le cose nel migliore dei modi e a calcolare tutto in modo da non lasciarmi dietro questioni in sospeso, il destino ci mette sempre il suo zampino creando qualche piccolo intoppo, che affrontato seriamente, mi farebbe posticipare e poi abbandonare l'idea che mi muoveva a viaggiare.
La vita è così, si sa, cerca sempre di tenerti entro certi schemi e se provi a saltare da uno all'altro, a influire in più contesti contemporaneamente, lei prova a fermarti e confonderti, ma tu non mollare.
Provo ad assopirmi, il flusso di pensieri di arresta lentamente, non so quando tornerà, spero presto.
S.