lunedì, febbraio 12, 2007

Aqaba e l’acquario di Allah

Visto il poco tempo che ho avuto a disposizione negli ultimi giorni..sommata a la poca voglia di fare e al prezzo della connessione a Internet (piu’ cara che in Syria)..mi ritrovo oggi a mettervi 2 post al prezzo di uno…nel senso che li carico con le date vere di quando sono stato nei vari luoghi anche se li metto tutti e tre adesso.
Beh iniziamo:

Arrivato ad Aqaba nella notte mi era sfuggito esattamente dove fosse il mare..curioso no?!
Ma la mattina mi son svegliato con il vento salmastro che mi entrava dentro grazie alle numerose fessure delle vecchie finestre della mia camera d’hotel…e ho sorriso.

Immersione mattutina..disastrosa..mi sono massacrato un dito per toccare un corallo..non avevo idea che fossero cosi’ maledettamente affilati..ma d’altra parte le povere bestie devono pur difendersi in qualche modo!
Nel pomeriggio temerario e col dito sanguinante mi sono reimmerso ma stando ben attento a non sfiorare nemmeno i terribili coltelli colorati…e mi si e’ parato davanti un paesaggio da sogno..fantastico davvero..pesci coloratissimi che avevo visto solo nei negozi di acquari..e molti altri ancor piu’ belli che non avevo mai visto prima..coralli colorati di ogni forma..anemoni con pesci pagliaccio (nemo) annessi e un meraviglioso pesce scorpione sospeso nell’azzurro come un angelo che mi fissava immobile..da sogno.
Mi e’ bastato veramente poco per capire perchè il mar rosso viene anche chiamato “l’acquario di Allah”…


Pesci a parte..sulla terra ferma ho fatto amicizia con diverse persone:
-Ahmed, il padrone del campeggio, palestinese giordanizzato sulla 60ina, sposato e padre di 3 figli, si vantava di aver avuto piu’ di 100 donne..quasi tutte europee ed americane…
-Rabieh, ventenne egiziano che lavora 24h/24 al camping di ahmed per una paga di 150euro al mese e Zero giorni di vacanza..vergine..non si è mai fatto una turista,non beve e non fuma..fortemente combattuto tra le richieste maliziose delle turiste e i valori in cui crede..vorrebbe tornare in egitto e lasciarsi alle spalle questa vita.. -Abu Awad, vecchietto novantenne palestinese, fumatore incallitissimo, gran bevitore di Arak (tipo la Sambuca), ex macchinista dei treni (come mio nonno!), amante delle voci di donna e della musica araba degli anni 60..mi ha raccontato una storia di un’italiano che aveva conosciuto a Ramallah (palestina) negli anni ’40..tale Giuliano…boh!
Tutti assieme abbiamo chiaccherato delle nostre vite e delle nostre donne..Ahmed fiero mi parlava delle peculiarita’ delle donne di ogni nazione..le nordiche sporche..le asiatiche che ce l’anno stretta ma che spuzza di pesce..le arabe che sono insaziabili e le ragazze dell’est (le sue preferite) perfette, alte, così bianche e esperte…
Poi però mi ha chiesto se avrebbe lo stesso suceso che ha qui se fosse in Europa..allora li ho fatti riflettere sull’usanza di molte donne “in vacanza” di “usare” le loro prede..siano essi tunisini, giordani, cubani, brasiliani, africani o indiani..non impota..li attrraggono maliziosamente, fanno le gattine..se li trombano felicemente e poi tornano a casa soddisfatte della vacanza..e con qualcosa di piccante da raccontare alle amiche..ma se mai un ragazzo di quegli stessi paesi si avvicinasse loro (anche solo per chiedere l’ora) mentre sono in Italia o in Francia o chissadove..molte di loro li guarderebbero con astio e repulsione dall’alto dei loro tacchi e del loro essere EUROPEE e LIBERE.
Un tipo di “turismo sessuale” molto difuso e di cui ben poco si parla..
Non vi dico la tristezza che questo discorso ha causato al povero Ahmad..mentre il vecchio Abu Awad rideva grassamente del suo triste amico emanando terribili zaffate di arak!
Aqaba..guarda che luna…guarda che mare…
S.

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