mercoledì, settembre 02, 2009

Il gatto nella tinozza

Silenzio nel deserto, il sole si nasconde dietro un'immensa nuvola bianca dai contorni indefiniti.
Il vento come sempre ti soffia in faccia , ti fa lo scrub, ti riempie occhi naso e bocca di sabbia e poi scompare come un bambino dispettoso, dietro il primo vicoletto per poi risorprenderti un paio di viuzze dopo con una nuova violenta raffica.Nessuno nelle strade, ne uomini ne animali a parte me, che inquanto esterno non riconosco i sottili messaggi del paesaggio.
Continuo a camminare senza direzione e mi ritrovo ad entrare in uno dei tanti palmeti della città.
Ancora nessuna sagoma ne ombra di vita a parte le palme alte e cariche di datteri che dall'alto della loro chioma mi scrutano impassibili mentre il vento le fà ondeggiare e danzare mollemente.Non un uccello, non un suono, non un canto, nessuna voce né rumore.
Scorgo in lontananza una capanna di foglie di palma e decido di stendermi un po'.
Il pagliericcio è morbido, dev'essere il capanno del contadino scomparso chissàdove forse a casa, forse al souk, forse nel deserto..
Mi accendo una Boussetta, le sigarette dei vecchi, pochi centesimi al pacchetto che perfino lo speziale stenta a venderti conoscendone il gusto...e così gustandomi l'intenso e amarognolo tabacco dei poveri crollo in un sonno profondo, un sonno senza sogni né suoni né canti.
Quando apro gli occhi il sole sta calando e le lunghe ombre delle palme danzanti ritagliano il paesaggio in una bizzarra scacchiera in continuo movimento, quando percepisco un lieve gorgoglio d'acqua non troppo lontano da me, mi guardo attorno e intravedo un sagoma seminascosta da un cespuglio di melograne , bagnarsi in un canaletto di irrigazione.
Il mio sguardo indagatore si concentra totalmente in quell'immagine inaspettata e pian piano che mi sveglio riesco a mettere a fuoco sempre meglio il mio soggetto.
I capelli lunghissimi e neri le si posano pesanti sui vestiti bagnati che indossa, vorrei avvicinarmi ancora ma temo di farla scappare, o peggio ancora che qualcuno mi veda e mi cavi gli occhi. Resto immobile e trattengo quasi il respiro in un misto di desiderio e terrore.
Un lievissimo canto inizia a levarsi dal canale, una canzone senza parole ma così dolce, così ammaliante da far girar la testa a un morto. Non ce la faccio più, i miei occhi bramano di più...quando di colpo un lampo illumina il cielo..BUM! Le sfugge un grido e salta di lato, quel poco che mi basta a vederla meglio dal mio capanno. Era il colpo di cannone della caserma dei militari che annuncia il tramonto e la rottura del digiuno.
Istante dopo istante si fa più buio e di nuovo vedo sempre meno ma ciò nonostante non posso far altro che aspettare che si allontani se non voglio destare lo scandalo in paese.
Al calare del sole il paesaggio cambia totalmente e ora nuove pozze di luce argentea si insinuano tra le frasche, è la Luna, che prossima al suo mezzo ciclo è luminosa e raggiante nell'oscurità nella notte.
La mia musa noncurante è ancora lì, poi di colpo smette di cantare e catalizza di nuovo il mio sguardo. Esce dal canale e davanti ai miei occhi allibiti si spoglia lasciando sul melograno i vestiti fradici e rivelando il turgore delle sue forme. Trema ad ogni alito di vento, prima di ricoprire il suo splendore di morbidi veli asciutti.
Raccoglie poi i capelli in una coda e li nasconde sotto uno dei veli, recupera i vestiti bagnati e si incammina lenta per il palmeto nella mia direzione.
Panico, cosa fare ora, stendermi nuovamente fingendomi addormentato? Nemmeno il tempo di riflettere che eccola li quasi davanti a me, si ferma, vedo il candore dei suoi occhi fissarmi, non capisco cosa possa provare, in pochi istanti riesco a leggere contemporaneamente vergogna, odio, rabbia eppur una profonda dolcezza e malizia.
Devo fare qualcosa sennò tra un secondo andrà a gridare che c'è un maniaco nel palmeto e in men che non si dica decine di uomini rabbiosi mi pesteranno a calci e bastonate. Sussurro timidamente : “bonne soire madamoiselle..perdonnez moi..”.
Le mie parole sembrano non sortire alcun effetto, continuo allora :(trad.) “Sono arrivato qui questo pomeriggio e mi sono addomentato nella capanna..quando mi sono svegliato lei era li e non sapevo che fare per non spaventarla..” e le sparo il sorriso più credibile e imbarazzato che mi riesce.
Ho il cuore in gola e una paura fottuta.
Continua a fissarmi indecisa e ancora con la stessa espressione, io abbasso lo sguardo e capisco dai suoi passi che mi si avvicina. Continuo a tenere lo sguardo sui miei piedi agitati quando sento una mano freddissima prendermi il viso e alzarlo verso sé.
Il suo sguardo felino e penetrante sembra volermi entrare dentro, il sangue salitomi alle orecchie attutisce ogni minimo rumore a parte il battere furioso del mio cuore piombandomi in un istante eterno.
Scchaaaf! Un suono assordante e un dolore intenso..sento la guancia formicolare e un calore sempre più intenso diffondersi in tutta la faccia. Uno schiaffo così forte che invece che svegliarmi mi getta ancora più profondamente nel torpore e non so se per l'adrenalina che scemava o per l'agitazione o per chissà cosa, collasso sul fianco steso sul pagliericcio ripiombando nel mio sogno senza sogni né suoni né canti.
“Monsieur! Monsieur! Ça và?!?!”
“Monsieur perdonnez moi monsieur...”
Riapro gli occhi intontito e la vedo così vicina da non capire se sto ancora sognando o è successo tutto davvero, ma lei è ancora li che mi chiama “monsieur...monsieur..”.
Istintivamente richiudo gli occhi e la abbraccio, lei si ferma, ma dopo un attimo sento delle dita accarezzarmi i capelli, la barba, le labbra..
Sono ancora li deciso a non scoprire se sto sognando o no, le sussurro “vous ètes trés jolie, une vraie princesse..”, lei sorride agitata e dice “non..non..”
La tiro lentamente verso di me finchè mi si stende un po' rigida accanto. Io continuo ad accarezzarla aprendo gli occhi solo pochi istanti, e in quegli istanti sono talmente colpito dalla sua bellezza, dalla morbidezza della sua pelle bruna e profumata di gelsomino, dai suoi capelli così morbidi, così scuri, il bianco dei suoi occhi languidi di piccola gazzella del deserto.
Attorno a noi solola notte profonda, la luna e un profondo silenzio interrotto da lievi risatine e appena percettibili gemiti di piacere..
Ci lasciamo andare in un amore infinito e senza forme..

Ahiiii, no, aspetta, ahi dai, cazzo, ahhhiii smettila, dai..non graffiarmi cazzo..mi scosto, apro gli occhi di colpo, ma non sono più nella capanna..aspetta..
Mi tolgo la maglietta, zuppa di sudore..mi tolgo i tappi dalle orecchie e inizio a sentire il ronzio dei motorini fuori dalla finestra, intanto il gatto continua a strusciarmisi addosso............una rabbia profondissima mi sale rapidamente dallo stomaco.....afferro il gatto per la collottola, mi alzo scattoso e lo lancio malamente dentro la tinozza piena d'acqua sporca nel cortile! MEEEEEEEEEEEEEEEEEUUUUUUUUUUHHHH!!!!!!!
Non riesco a trattenere la mia risatina amara quanto malefica...hehehe...
M. dalla sua stanza mi grida assonnato...”Salvò ça và?!”
Silenzio
“Salvò...??”

“Oui..ça và, ça và...bonne nuit mon ami..”

S.

5 Comments:

At 02 settembre, 2009 13:34, Blogger Giuseppe Emanuele said...

occhio... che te le danno con l canna di malacca!!

 
At 02 settembre, 2009 14:18, Anonymous Serena said...

ehehhehehe.. sporcaccione.

 
At 02 settembre, 2009 15:24, Anonymous Anonimo said...

meraviglioso frat...

 
At 02 settembre, 2009 17:39, Anonymous Stekoro said...

aaaa naaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!! boia il racconto della tipa stava svarionando pure me!!! mi son detto, vuoi vedere che salvo ha fatto il colpo della vita???!! e invece..gattasso della minchia! e dannati sogni illusori!!!

 
At 03 settembre, 2009 16:21, Anonymous Anonimo said...

:)

 

Posta un commento

<< Home

Emergenza Diarrea sul serio? Ascolta il nostro esperto!